La giornata trascorsa sulla catena delle Mainarde lo scorso giovedì 3 dicembre, è stata un mix di combinazioni vincenti tra clima, caratteristiche fisiche del territorio, tipo di innevamento, nonché il periodo dell’anno che con la sua particolare inclinazione solare mi ha messo a disposizione una luce perfetta per creare composizioni fotografiche andate ben oltre le mie aspettative.
Non posso dire di aver fatto la più bella escursione dell’anno ma sicuramente ho
portato a casa una serie di fotografie che valgono un’intero anno di scatti. Davvero!
Ma veniamo al racconto.
Dopo il recente e fallito tentativo di raggiungere in solitaria la vetta della Metuccia, riprovo la salita per lo stesso sentiero del versante molisano che avevo percorso un mese fa.
Sono quindi partito dal piazzale delle Forme, 1400 mt. in località Valfiorita, nel comune di Pizzone (IS).
Dopo il recente e fallito tentativo di raggiungere in solitaria la vetta della Metuccia, riprovo la salita per lo stesso sentiero del versante molisano che avevo percorso un mese fa.
Sono quindi partito dal piazzale delle Forme, 1400 mt. in località Valfiorita, nel comune di Pizzone (IS).
Trovo un bosco completamente diverso rispetto a un mese fa,
addormentato nel silenzio invernale, privo di quelle foglie dorate che lo
rendevano magico e dalle atmosfere irreali.
La neve caduta di recente ricopriva il sentiero con uno strato che aumentava di spessore con il progredire dell’ascesa. Decine di orme di animali selvatici segnavano la neve e mi divertivo a cercare di riconoscerne gli autori.
Al termine del bosco, dopo una faticosa salita su neve a tratti alta e cedevole, l’alta val Pagana offriva spettacolari visioni sul monolito più elegante di tutto il Parco Nazionale d’Abruzzo/Lazio/Molise, una montagna dall’aspetto fiero e selvaggio, Sua Maestà, come viene definita, il monte Meta, o semplicemente La Meta in toponimo locale.
A sinistra del monte Meta, il passo dei Monaci, 1967 metri, si faceva sempre più vicino.
Affondando nella neve fin sopra le ginocchia, riesco lentamente ad arrivare al valico.
Da qui punto decisamente a sinistra, percorrendo la bella e facile cresta ondulata tra straordinari panorami in ogni direzione, in particolare sul versante est, che strapiomba con pareti verticali e circhi glaciali sui boschi della valle. L’innevamento è molto irregolare a causa del forte vento che ha accompagnato le recenti nevicate lasciando in alcuni tratti l’erba a vista, e accumuli consistenti in altre zone.
La neve caduta di recente ricopriva il sentiero con uno strato che aumentava di spessore con il progredire dell’ascesa. Decine di orme di animali selvatici segnavano la neve e mi divertivo a cercare di riconoscerne gli autori.
Al termine del bosco, dopo una faticosa salita su neve a tratti alta e cedevole, l’alta val Pagana offriva spettacolari visioni sul monolito più elegante di tutto il Parco Nazionale d’Abruzzo/Lazio/Molise, una montagna dall’aspetto fiero e selvaggio, Sua Maestà, come viene definita, il monte Meta, o semplicemente La Meta in toponimo locale.
A sinistra del monte Meta, il passo dei Monaci, 1967 metri, si faceva sempre più vicino.
Affondando nella neve fin sopra le ginocchia, riesco lentamente ad arrivare al valico.
Da qui punto decisamente a sinistra, percorrendo la bella e facile cresta ondulata tra straordinari panorami in ogni direzione, in particolare sul versante est, che strapiomba con pareti verticali e circhi glaciali sui boschi della valle. L’innevamento è molto irregolare a causa del forte vento che ha accompagnato le recenti nevicate lasciando in alcuni tratti l’erba a vista, e accumuli consistenti in altre zone.
Percorro in un’ora e mezzo quasi tutta la stupenda cresta
della Metuccia, superando alcuni piccoli pianori sommitali di origine carsica
racchiusi da brevi pareti rocciose e arrivando a poca distanza dalla cima del
Monte A Mare, 2160 mt. che non raggiungo a causa delle poche ore di luce che
caratterizzano questo periodo dell’anno ed il pensiero di affrontare da solo il
bosco di notte era il primo dei pensieri.
Mi fermo infatti su una bellissima vetta dall’elegante profilo conico e con una piccola croce metallica sulla cima. Peccato non abbia un nome ma quella per me rappresenta la conquista della mia giornata lungo un meraviglioso percorso che è andato ben oltre le mie aspettative. I miei programmi infatti erano quelli di raggiungere soltanto le vetta della Metuccia, ma dal momento che questa non è evidenziata da nessuna struttura e la neve ne ricopriva la scritta sulla pietra, l’ho superata continuando a camminare per un’altra buona mezz’ora.
Mi fermo infatti su una bellissima vetta dall’elegante profilo conico e con una piccola croce metallica sulla cima. Peccato non abbia un nome ma quella per me rappresenta la conquista della mia giornata lungo un meraviglioso percorso che è andato ben oltre le mie aspettative. I miei programmi infatti erano quelli di raggiungere soltanto le vetta della Metuccia, ma dal momento che questa non è evidenziata da nessuna struttura e la neve ne ricopriva la scritta sulla pietra, l’ho superata continuando a camminare per un’altra buona mezz’ora.
Giungo infatti al piazzale del parcheggio con il giorno e come si dice spesso in questi casi, stanco ma felice!
Il paese di Pizzone (IS) e la catena della Metuccia
Il cartello del Parco all'ingresso del pianoro Le Forme
Scorcio panoramico a sud, verso le montagne molisane
La Meta e il suo Gendarme, 2242 mt. e 2200 mt. con il passo dei Monaci, 1968 mt. a sinistra
La cresta della Metuccia e il valico del passo dei Monaci
Gendarme della Meta, 2200 mt.
Solo, io e il monte Meta
Eccomi sulla cresta della Metuccia
Dalla cresta della Metuccia, vista sulla lunga dorsale del monte Miele e più lontano, il gruppo del monte Greco
Il monte Meta, 2242 mt. dalla cresta della Metuccia
Le ripide pareti orientali delle Mainarde
Le pareti orientali della Metuccia strapiombanti sulla valle ed a destra la vetta
Dalla cresta della Metuccia verso la val Pagana e la lunga dorsale del monte Miele
Cima senza nome, altitudine 2150 mt. circa
Cima senza nome e sullo sfondo il monte a Mare, 2160 mt.
Cresta della Metuccia
Monte Cavallo e monte Forcellone
La val Pagana da passo dei Monaci
Inizio della discesa verso la val Pagana
Gendarme della Meta, 2200 mt. - particolare
Eccomi alla piana delle Forme
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